Decidere di chiedere aiuto ad uno psicologo o psicoterapeuta può essere una scelta difficile e sofferta.
A volte, infatti, le persone si rifiutano di rivolgersi ad uno specialista perché questo rappresenterebbe per loro un segno di debolezza ("devo assolutamente farcela da solo"). Ecco allora che, a causa dei pregiudizi diffusi e della disinformazione a riguardo, si preferisce tentare di alleviare la propria sofferenza semplicemente aspettando che passi, finendo per trascurare il problema, aggravandolo.
Ma ignorare il problema non contribuisce alla sua risoluzione! Al contrario, la sofferenza rappresenta un importante segnale di allarme, e come tale, va ascoltata e non trascurata.
Chiedere aiuto è segno di forza e non di debolezza: la forza di riconoscere un problema e decidere di affrontarlo, la forza di impegnarsi per cambiare e impadronirsi di nuovo del diritto ad essere felice e vivere appieno la propria esistenza.
I motivi che spingono le persone a chiedere una consulenza psicologica o una psicoterapia possono essere diversi:
- in situazioni in cui ci si sente smarriti, bloccati, insicuri, impotenti.
- di fronte a cambiamenti di città, casa, lavoro;
- quando si diventa genitori o ci si separa dal partner;
- quando si va in pensione o di fronte alla perdita di una persona cara;
- in caso di fobie, sintomi depressivi, disturbi psicosomatici, attacchi di panico: tutti questi sintomi o disturbi possono manifestarsi all'improvviso e - apparentemente - senza un motivo specifico. In realtà, hanno un senso e sono segnali (sintomi, appunto) di uno stato di malessere che è bene capire e affrontare durante il percorso clinico.
Ecco, allora, che il percorso clinico mira al raggiungimento di diversi obiettivi, tra i quali:
- migliorare progressivamente la capacità di gestione di situazioni difficili;
- ridurre il disagio psico-fisico;
- favorire lo sviluppo, la valorizzazione di sé (autostima) e le proprie capacità di adattamento;
- mantenere o potenziare il contatto con le proprie emozioni.