In ambito lavorativo, si definisce mobbing l'insieme di comportamenti (angherie, vessazioni, demansionamento, emarginazione, umiliazioni, maldicenze, etc.) perpetrati nel tempo da parte di uno o più individui nei confronti di un altro individuo (datore di lavoro, dai superiori o dai colleghi in maniera subdola o apertamente conflittuale) allo scopo di espellere la vittima dall’ ambiente di lavoro.
I singoli atteggiamenti molesti nell'insieme possono produrre anche gravi conseguenze sulla vittima.
Dal punto di vista psicologico le conseguenze di una situazione di “mobbing” possono portare allo sviluppo di una sintomatologia ansioso-depressiva reattiva all'evento stressogeno. Si possono manifestare:
· sintomi emotivi quali: ansia, depressione, perdita di autostima, disturbi del sonno, ecc.
· sintomi psico-somatici
· disturbi del comportamento: gesti auto o etero aggressivi, abuso di alcol o farmaci.
Dal punto di vista giurisprudenziale, si può procedere ad un risarcimento del danno nel momento in cui si attesta che il soggetto abbia patito, in conseguenza all'evento stressogeno subito, un danno psichico.
In questo caso, è necessaria una perizia psicologica per valutare e quantificare l'eventuale danno psichico.